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27 07 2022

Normativa scarpe antinfortunistiche

Normativa europea scarpe antinfortunistiche: quali sono i requisiti minimi per l’idoneità?

Normativa scarpe antinfortunistiche

In Italia, le scarpe antinfortunistiche sono regolate dalla norma UNI EN ISO 20345:2011. Questa norma specifica i requisiti minimi che le scarpe devono soddisfare per essere considerate idonee alla protezione dei lavoratori dagli infortuni.



 



I requisiti minimi stabiliti dalla norma riguardano sia le prestazioni delle scarpe sia i metodi di test da utilizzare per verificarne l'idoneità. In particolare, la norma specifica i requisiti per la tomaia, la suola, la punta, il tallone, il sottopiede, la chiusura e il marchio CE.



 



Per garantire che le scarpe antinfortunistiche soddisfino i requisiti minimi, è obbligatorio che siano sottoposte a una serie di test da parte di laboratori accreditati. I test devono essere eseguiti secondo i metodi specificati nella norma e devono essere superati con successo prima che le scarpe possano essere messe in commercio.



 



Calzature sicure per legge: i requisiti



 



Le scarpe antinfortunistiche sono obbligatorie in molti ambienti di lavoro e sono progettate per proteggere i piedi da infortuni. Esistono diverse norme che regolano i requisiti per le scarpe antinfortunistiche, ma la maggior parte richiede che le scarpe siano realizzate con materiali resistenti all'abrasione e all'acqua, che offrano un buon supporto alla caviglia e che siano antiscivolo.



 



Ci sono quattro tipi di scarpe che la nostra legge richiede per essere sicure, che sono chiamate EN ISO 20344, 20345, 20346 e 20347. Ognuna per un diverso tipo di scarpa e con requisiti diversi:



 




  • ISO 20344, stabilisce la forza della punta della calzatura, il puntale deve resistere a 100 Joule;

  • ISO 20345, scarpe che devono essere in grado di resistere ad un peso di 20 chilogrammi caduto da un metro di altezza;

  • ISO 20346, scarpe che devono essere in grado di resistere ad un peso di 20 chilogrammi che cade da mezzo metro di altezza;

  • ISO 20347, calzature che non dispongono di un puntale di protezione delle dita dei piedi e, pertanto, non proteggono da rischi fisici e meccanici di impatto.



 



Quali scarpe antinfortunistiche scegliere?



 



Gli indumenti da lavoro, come le scarpe antinfortunistiche, sono progettati per proteggerti dai danni mentre lavori. Devono soddisfare requisiti speciali per ottenere un marchio CE, il che significa che sono sicuri da usare. In alcuni lavori, come quello edile o meccanico, devi indossare scarpe antinfortunistiche per legge. Questo serve per proteggere i tuoi piedi e anche per mantenere pulita l'area di lavoro (ad esempio, negli ospedali, nelle cliniche, nelle cucine e nei ristoranti).



 



Esistono diversi tipi di scarpe antinfortunistiche:



 



● scarpe e stivali alti, che proteggono e sostengono i tuoi piedi e li mantengono asciutti



 



● scarpe basse, che sono più leggere e flessibili ma non proteggono le caviglie



 



● sandali, che vanno bene per l'estate perché lasciano respirare i piedi, ma non buoni per i lavori in cui è necessario proteggere di più i piedi



 



● zoccoli con suole antiscivolo, ideali per lavori come l'assistenza sanitaria o la ristorazione



 



È responsabilità del datore di lavoro, con il parere dell'RSPP, valutare se il rischio è prevedibile o meno. L'obbligo di indossare scarpe antinfortunistiche, come tutti gli altri dispositivi di sicurezza, è l'attuazione del corrispondente obbligo, previsto dalla legge e incombente al datore di lavoro a tutela dell'integrità fisica del lavoratore che deve adottare tutte le misure necessarie per evitare che il lavoratore possa ferirsi.



 



Il responsabile del luogo di lavoro deve quindi vigilare affinché tutti i lavoratori indossino calzature adeguate e che i datori di lavoro o i lavoratori che trascurano le regole siano soggetti a diverse sanzioni. L'uso delle calzature di sicurezza è soggetto al controllo del datore di lavoro o del responsabile del servizio di prevenzione e protezione, nominato dal datore di lavoro. Se il datore di lavoro o il preposto nel corso di un controllo riscontrano che le scarpe antinfortunistiche non vengono utilizzate nell'esercizio delle funzioni per le quali sono ritenute obbligatorie, è il lavoratore ad essere soggetto a sanzione disciplinare.


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